Weekend all'insegna dell'orienteering, con le rappresentative delle regioni e delle province autonome schierate al gran completo. Anche se ci sono state alcune defezioni, la lista dei partenti è più che di prim’ordine. Il problema è che le categorie a disposizione sono solamente quelle assolute. Tanto vale, quindi, rassegnarsi a prendere delle bastonate in classifica ed approfittare dell'occasione. Ci sono percorsi particolarmente impegnativi che permettono di fare pratica ed imparare molto soprattutto per un neofita come me. E così è stato!
Torno a casa dalla 2 giorni felice sia per il bei momenti passati assieme agli amici orientisti, sia soddisfatto per le prestazioni esibite.
Sabato il risultato migliore, un 35'45'' che consente al mio compagno di staffetta 2F7 (Federico Fratton) di partire in sesta posizione a soli 6 minuti dal fortissimo Stefano Cristellon che nella staffetta di Trentinino 1 ha fatto il vuoto dietro di se. Una gara quasi perfetta su un terreno impegnativo e con dei verdi a volte molto fitti. Una sola imprecisione dalla lanterna 7 alla 8 dove vengo forviato da una lanterna posta nelle vicinanze che non centrava con la mia gara.
Più difficoltosa risulta invece la M21K di domenica, gara di 5,9 km con 180 m di dislivello portata a termine in 1h 53' 40''. Un tempo viziato da due errori vistosi uno nell'andare verso la 6 dove vengo raggiunto dal mio compagno di squadra 2F7 partito 3' dopo di me e con il quale faremo parte dei punti restanti. Altro errore nell’andare alla 12. Arrivo basso al punto d’attacco che nella fattispecie è una strada. Pur non avendo ben chiaro il punto esatto dove sono sul sentiero, attacco comunque, fallendo la lanterna e perdendomi nel bosco senza più riferimenti certi. E trascino nell’errore anche Federico che in quel tratto si era fidato della mia apparente sicurezza nell’attaccare il punto. Nel frattempo lo perdo. Lui troverà poco dopo la lanterna, io ci impiegherò ancora qualche minuto. A questo punto i tratti tecnici in un verde spesso connotato dalla gradazione 3, la massima che un orientista possa trovare, sono finiti. Anche le zone sassone diventano più rade e percorribili. Non mi è restato quindi altro da fare che correre nel disperato tentativo di un recupero improbabile, utile almeno a fermare il tempo su un parziale dignitoso. E non mi posso lamentare visto che arrivo con il doppio del tempo del primo concorrente, tale imprendibilissimo Caraglio, vincitore della categoria assoluta la settimana prima in Lessinia dove aveva fatto segnare un ex-equo con Emiliano Corona. E gli altri rivali più abbordabili erano tutti abbondantemente sopra l’ora e mezza.
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