lunedì 22 giugno 2009

7 JTT - Millegrobbe

Non so se ricominciare o meno. La voglia di scivere non è poi tanta, come avete potuto ben vedere. Ma alla fine il blog c'è e qualche cavolata ogni tanto bisogna pur mettercela.
Certo non ho scelto il momento migliore per scivere un nuovo articolo sulle mie avventure orientistiche. Avrei dovuto scivere qualche cosa della mia prima vittoria in MA in Coppa Italia nella notturna di Moriago della Battaglia. Ci sarebbe stato bene un commento alla roccambolesca qualificazione (la prima della mia breve o-story) e dell''ottima prova in finale A ai Campionati Italiani Middle, prova con la quale porto a casa i miei primi punti nel World Ranking (ben 450 pti che mi proiettano in 1613° posizione). Si poteva raccontare qualche cosa a riguardo della prima volta che (notturne a parte, per le quali ho una predilezione personale) entro nei 10 in MA in Coppa Italia con una gara senza grosse sbavature a Baselga di Pinè.

Invece mi trovo sponato proprio in questo momento dai miei fan, da ragazzi cioè che non trovano di meglio da fare che leggere inutili commenti a gare come quelli che faccio io. Ma andatevi a leggere Stegal o Rusky se volete imparare qualche cosa divertendovi in una lettura appassionante e coinvolgente! E quando avete finito ci sono milioni di altri blog, da Cosimo a Tenani, da SuperLau a Zonato, da Segatta ad Er.Team solo per dirne alcuni.

Mi trovo sponato a scrivere proprio alla fine di una gara, la JTT, che ormai non posso che definire la mia bestia nera. Come SteGal ha Capriasca, le Pozze e Sant’Orsola, io ho la JTT, su qualsiasi carta venga disputata.
L'anno scorso era la magnifica mappa di Forte Cherle sulla quale era precipitato un freddo polare che mi portava a finire oltre il tempo massimo (ma pur sempre a finire perchè non sia mai che io mi debba ritirare ad una gara - eccezion fatta per la gara promozionale di Samone dove mi hanno dovuto portare via con l'ambulanza) una gara piacevolissima per poi cercare di risolvere l'ipotermia che mi assaliva indossando tutti i vestiti a disposizione e bevento qualsiasi bevanda fumante mi capitasse a tiro.
Quest'anno a Millegrobbe invece è una storia diversa. Io con la JTT ho un conto in sospeso, mi dico alla partenza. Parto concentrato e ben vestito (quasi troppo!), per riscattare la performance dello scorso anno. Ero talmente concentrato e carico che, mentre stavo amabilmente conversando con Corrado Arduini, sento un urlo di Carlo Cristellon che mi chiama alla spunta. Ma sapete anche voi come a volte la concentrazione ... E mentre mi concentravo avevo anche studiato chi fosse Simo-Pekka Fincke, il forte finnico che partiva subito davanti di me. Perchè 5 min in griglia sono tanti, ma anche i più forti possono sbagliare. E loro non sbagliano mai più di una volta. Quindi ...


Quindi rispondo al richiamo del Carlo e mi precipito alla partenza. 9,9 km con 330 m di dislivello sono tanti, ma a tracciare non è Plancher bensì l'Aaron e quindi anche queste distanze e questi dislivelli non fanno troppa paura. Anzi alla fine non posso neppure dire di aver faticato troppo. L'unico inghippo è che il grado tecnico richiesto non è quello della costa pinaitra. Tratte lunghe lungo costoni senza nessun riferimento si alternano a veloci e temibili cambi di direzione in zone dettagliatissime, dove trovare la roccietta giusta fra le tante è, almeno per me, pura purissima fortuna.
In ogni caso affronto discretamente i primi 2 punti e galvanizzato mi accingo a trovare una apparentemente semplice buca alla terza lanterna. Mai avrei pensato di aver perso un quarto d'ora in un solo punto. Neppure in gara me ne sono accorto. Per fortuna che con l'aiuto del Samuele Curzio, riesco ( sarebbe meglio dire lui riesce) a scovarla. Nel contempo arriva anche il Cannella con il quale faccio un bel pezzo di gara. Affrontiamo in bussola la 4 e la 5. Punzono e via per le 2 tratte lunghe. In zona punto un po' di difficoltà a trovare la 6. Ci sono troppe canalette. e ci perdaimo a cercare in tutte, in tutte tranne ovviamente in quella giusta. Quando la troviamo ci raggiunge Jarkko Huovila che ci ringrazia per l'aiuto che gli abbiamo dato e se ne fugge via. Io dietro, almeno per un centinaio di metri, con il saggio Canna che mi suggerisce di desistere perchè tanto non avremmo retto a lungo quel ritmo. Dopo quel centinaio di metri gli dò ragione e continuo con il nostro ritmo trovando bene le successive lanterne. Una piccola imprecisione alla 12, ma tant'è, ci può stare. Alla 15 però una mia inprecisione mi porta a sbagliare un 30' secondi, quanto basta però per perdere il contatto col Canna e ritrovarmi solo a terminare la gara nelle trincee. Gli scenari sono bellissimi, quanto di più suggestivo si possa vedere in gare di orientamento. Il loop fino alla 19 è terribile, ma lo passo abbastanza incolume anche se mi ritornano alla mente scene di panico vissute ai laghi di Fusine. Da li è un trasferimento a tratti anche impegnativo verso il finish e verso uno scarico beffardo.
1h 53' 44' con un terribile 19'06'' alla terza sono le mie prime impressioni, ma dalla cabina dello scarico si alza una voce fioca quanto angosciante. "Punzonatura mancante!" Ma come! Punto 5: MISS! Impossible to believe! Eppure è così! MISS! Punzonatura mancante. Eppure di li ci sono passato ed ho pure punzonato. Ma la stazione ha trattenuto quel bip che mi avrebbe permesso di arrivare all'arrivo con un punteggio valido. E visto il tempo di gara potrebbe pure essere stato meglio così.