martedì 21 aprile 2009

Come perdersi sulla Vigolana!

Le due gare di corsa di sabato nell'abitato e nei prati circostanti Roncegno Terme vanno via veloci e senza particolari problemi. I problemi invece iniziano la mattina seguente sulla terribile carta della Vigolana. Io sono tranquillo, qui ci avevo corso lo scorso anno una prova di coppa italia e poi 2 allenamenti del comitato sulla carta a fianco. Insomma conosco il posto come le mie tasche ed anche se la fatica delle garette di sabato si fa sentire non posso certo avere problemi qui!
Questi almeno erano i miei pensieri per il primo minuto di gara, quando mi butto under the red line a capofitto verso la prima lanterna. A mano a mano che passano i minuti però le prime impressioni cambiano. Così che 20 minuti dopo, quando trovo la lanterna n. 1 non sono più così convinto di conoscere la carta così bene, anzi balena in me l'idea che io e l'orientamento siamo due cose separate. Vagando verso la meta (lo so che i punti di controllo sono solo dei passaggi, ma quando uno è perso diventano la Meta con la M maiuscola, il punto d'arrivo più importante della gara, più ancora della lanterna con il doppio cerchietto) mi imbatto per caso in una lanterna, provo a chiedere a qualcuno dove fossi e in un impeto di bontà mi viene indicato che quella era una delle mie lanterne, la numero tre della sequenza. Rivitalizzato dall'informazione mi piombo a capofitto nella gara. Come dice Luca Dallavalle quando si sbaglia l'adrenalima ti sale a mille e ti porta a recuperare i secondi nel suo caso o i minuti per me. Mi pare una buona tattica (se lo dice uno che mangia pane ed orientamento già a partire dalla colazione volete che non sia vero!) e l'adotto immediatamente. Via dunque nella palude e poi nel bosco e poi ...
Ma non dovevo recuperare i minuti persi? Forse più avanti, ma per in tanto sono perso un'altra volta in un posto non meglio imprecisato della carta e l'unica cosa che mi viene è di raggiungere l'ennesima lanterna che trovo in cima ad una collinetta, che chiaramente non centra nulla con le mie, ma se c'è una lanterna c'è una speranza come diceva il saggio. E la mia speranza si chiama Jacopo del Trent-o che per la seconda volta mi permette di ricollocarmi (mi segna sulla carta dove mi trovo e nel dubbio mi dice anche dove andare! Che umiliazione!) Da li poi diventa semplice arrivare alla lanterna, anche perchè mi imbatto in uno della mia categoria (Coianiz del NE Arcento che partiva ben 8 minuti dopo di me) che va a punzonare la mitica lanterna 32 per la cronaca la mia prima lanterna.


Finita questa odissea alla due ci arrivo facilmente ( lanterna da esordienti - albero isolato nel prato all'incrocio delle due strade) per poi sbagliare ad andare alla 3, proprio quella che avevo già visto 15 minuti prima. Per fortuna che Schuster mi avverte del lungo e mi corregge accompagnandomi poi alla 4. Nel frattempo mi imbatto in Bepis che vedendomi sfatto mi da un buon suggerimento: vai piano e leggi quella cartina! Ricordatelo questo suggerimento potrebbe servire anche a voi in qualche gara.
Da là quindi cerco di andare via più tranquillo e di leggere la mappa per quello che il mio allenamento in carta mi consente. Fare TNCS, sprint e cross sarà bello, ma non aiuta certo a tenere alta la concentrazione sulla carta soprattutto quando le tappe si fanno tecniche.
La gara va via tranquilla (ecco questo è priprio l'aggettivo giusto, tranquilla) fino alla lanterna 11. Punzono e tiro un po' perchè trovo una ragazza che corre più di me. So che non è giornata, ma l'adrenalina, quella che Luca D. sente quando fa 10 sec. di errore, a me viene fiori in questi casi! Corro via veloce ( si fa per dire) su e giù per sentieri finchè mi imbatto in uno della mia categoria che va nel senso opposto al mio. Che sta facendo? Anzi che sto facendo io? Che stavo passeggiando verso lidi ameni ma che poco avevano a che fare con il percorso. Torno in dietro allora e raggiungo la lanterna 12 quando Baggio e Jonas sono appena passati e nel mentre che Rigoni punzona. Ne aprofitto per farmi portare alla lanterna successiva prima di perderlo nella boscaglia verso la 14.
A questo punto di nuovo tattica Bepis: rallentare e guardare la carta. Con la direzione oggi non ci azzecco, ma fermo ad interpretare la carta ogni tanto trovo qualche cosa. Continuo così fino al punto TV dove il fotografo mi incita vedendomi sfatto e poi alla 23 dove mi supera al gran trotto il mitico Luca D. più volte ispiratore in questa gara e che partiva ben 38 minuti prima di me. Si tratta da qui solo di andare al traguardo per sorseggiare il sospirato sorso di tea caldo. Sfatto e distrutto!

6 commenti:

Cosimo ha detto...

oh, finalmente... ti si dava per disperso... quindi FB non ti ha completamente assorbito :-) stanotte siamo passati per le vostre bande, mi era venuto in mente di chiamarti, tanto per sentire come stavi e quanto ti divertivi alle 5.00 di mattina... ci si vede sabato!

Eddys ha detto...

bhe forse le 5 erano un po' troppo presto ...

SILVAN ha detto...

quando ti perdi non sarebbe da correre più veloce per recuperare, secondo me, ma andare via ancora più tranquillo e in sicurezza... ma spesso è difficile capirlo in gara...

Eddys ha detto...

Certo è una ipotesi, ma fra te che mi dici di rallentare e Luca D. che mi dice di accellerare, tu chi ascolteresti? Lui naturalmente, visto che con questa tattica di solito ci azzecca!

SILVAN ha detto...

Ma lui si chiama Luca Dallavalle, tu e io ci chiamiamo rispettivamente Eddy Sandri e Silvano Daves, quindi ogni tattica va bene per ogni singolo atleta... a lui così va bene e allora fa così, a te è andata un pò peggio e forse è meglio rivederla come tattica...

Eddys ha detto...

forse ...
magari ...
potresti anche aver ragione ...